

Il recente caso delle cozze contaminate dal batterio della Salmonella in un grande allevamento marchigiano, ripropone un tema di grande attualità: la sicurezza alimentare dei prodotti che giungono sulle nostre tavole. In particolare bisogna prestare molta attenzione ai molluschi che se non allevati nelle migliori condizioni, possono essere causa di intossicazioni alimentari e malattie quali la salmonella.
Gli organismi filtratori e bivalvi come le cozze devono proliferare in ambienti con condizioni igieniche ineccepibili perché se l’acqua dove vengono allevati è contaminata, la presenza di batteri e virus si accumula negli organismi che tendono ad assorbire le tossine senza che vengano smaltiti prima di giungere sulle nostre tavole. Sovente i molluschi contengono batteri quali la Escherichia coli, tossine quali la DSP-Diarrhetic Shellfish Poisoning (sindrome diarroica da molluschi bivalvi), PSP-Paralytic Shellfish Poisoning (sindrome paralitica da molluschi bivalvi), NSP (neurotoxic shellfish poisoning). Infine il virus più noto che contengono è il norovirus che causa le ben note gastroenteriti.
Ecco perché è fondamentale che ci sia una chiara normativa in materia di sicurezza alimentare per questi prodotti che venga rispettata in ogni suo punto da produttori ed allevatori di molluschi. Ed è importante anche che questi controlli continuino anche quando vengono inseriti nella filiera alimentare e venduti al consumatore che deve poterne usufruire senza rischiare di incorrere in spiacevoli incidenti.
Il Ministero della Salute si è espresso in maniera molto completa a riguardo con la relazione annuale al Piano Nazionale Integrato - PNI 2015 (capitolo “Filiera Molluschi Bivalvi), analizzando vari passaggi che vanno dal monitoraggio delle zone di produzione e degli allevamenti ai controlli svolti nel corso delle importazioni e degli scambi con gli altri paesi esportatori. Nella fase della trasformazione, trattamento e distribuzione vengono ispezionati gli stabilimenti di depurazione e spedizione dei molluschi e le Autorità competenti sanitarie svolgono indagini e controlli sia sugli stabilimenti riconosciuti che sugli alimenti che vengono poi prodotti. Il Ministero della Salute si avvale dell’ausilio delle Capitanerie di porto locali e del Corpo Forestale dello Stato per quanto riguarda i controlli sul territorio, e dei laboratori diagnostici per l’analisi delle biotossine marine e lo studio di eventuali contaminazioni virali dei molluschi bivalvi.
Produttori e allevatori di molluschi sono soggetti a controlli serrati e completi sui loro prodotti prima della loro immissione sul mercato. La legge n. 192 del 02/05/77 e le sue successive integrazioni definiscono le zone dove i molluschi possono essere coltivati e impongono il trattamento di risanamento dei molluschi negli stabilimenti di depurazione prima di essere destinati alla filiera alimentare. Il trattamento di risanamento non è nient’altro che la cosiddetta stabulazione: i molluschi devono proliferare in acque non contaminate il più possibile similari alle acque marine dove vengono coltivate. In questa fase i molluschi devono smaltire le impurità assorbite dall'acqua eventualmente inquinata dell’allevamento in cui si trovano. La buona riuscita della stabulazione viene garantita se le acque dell’allevamento sono pulite e se il trattamento effettuato è valido e di ottima qualità.
Quanto più si riesce a realizzare un impianto di trattamento con un sistema di filtrazione che non impiega agenti chimici disinfettanti, tanto più si riuscirà a produrre un futuro alimento che arriverà sulle nostre tavole “decontaminato”. Il rischio di ingerire molluschi allevati in acque inquinate è proporzionato al rischio latente di ingerire molluschi “decontaminati” ma trattati con agenti chimici molto importanti. Quindi se a seguito di consumo di cozze, non si hanno fastidiose gastroenteriti, non è detto che a lungo andare i componenti tossici usati nella decontaminazione delle acque non sia più nocivo alla salute. Questo è il motivo per cui è fondamentale che i molluschi siano allevati in acqua di mare il più possibile pulita e priva di prodotti disinfettanti.
Gli organi di controllo fanno verifiche a tutto raggio dagli impianti di allevamento fino alla grande distribuzione e la vendita al dettaglio perché i molluschi sono alimenti a maggiore rischio vista la loro facilità di alterazione e brevità dei tempi di conservazione.
Come può il consumatore mangiare un piatto di cozze in sicurezza? Innanzi tutto acquistandole presso punti vendita e supermercati che applicano sistemi di autocontrollo basati sui principi dell'HACCP, e in cui si sia certi delle condizioni igienico-sanitarie e della loro provenienza. Il consumatore potrà controllare se le cozze abbiano la conchiglia aperta o rotta. In questo caso potrebbero essere avariate. Le cozze devono essere vendute completamente chiuse ed integre. Una volta a casa bisogna metterle in frigo molto velocemente e consumarle poi in tempi rapidi. Vanno cotte in una pentola bassa e capiente a fuoco basso. Non devono essere ammucchiate nella fase della cottura e devono prendere calore in maniera omogenea. Se nella fase della cottura delle cozze rimangono chiuse, è meglio in ogni caso eliminarle.
Le date dei corsi presenti nel calendario si intendono come definitive e confermate.
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Corso | Date | Orari | Addetto Antincendio | Rischio Basso (L1): Martedì 11 Marzo 2025 | 11:00-16:00 | Aggiornamento Antincendio | (Agg.) Rischio Basso (L1): Martedì 11 Febbraio 2025 | 14:00-16:00 | Addetto Primo Soccorso | Giovedì 3 e Giovedì 10 Aprile 2025 | 9:00-18:00 e 14:00-18:00 | Aggiornamento Primo Soccorso | Giovedì 13 Marzo 2025 | 14:00-18:00 | RLS | Mercoledì: 04, 11, 18, 25 Giugno 2025 | 9:00-18:00 | Aggiornamento RLS | Agg. RLS (4 ore): Lunedì 10 Marzo 2025 | 9:00-13:00 | Preposto alla sicurezza | Mercoledì 4 Giugno 2025 | 9:00-18:00 | Dirigente per la sicurezza | Mercoledì 4 e 11 Giugno 2025 | 9:00-18:00 | Lavoratori | Aggiornamento Lavoratori: Lunedì 10 marzo 2025 | 9:00-16:00 |
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